Appennino sui pedali

Non c’è luogo più accogliente della propria casa e devo dire che questa emergenza pandemica ci ha riportato al piccolo, al locale, alla comunità, ai suoi luoghi e alle sue peculiarità. Un effetto che si è visto in maniera dirompente nel turismo, che è tornato a essere di prossimità, portando le persone a riscoprire il proprio territorio e le bellezze che lo abitano.

Non c’è bisogno di guardare lontano per trovare la bellezza! Basta volgere lo sguardo verso i tanti borghi della nostra Romagna ed ai loro campanili, che rappresentano la ricchezza e la diversità delle nostre tradizioni. L’Appennino del domani dovrà essere sempre più un “Appennino sui pedali” come rappresentazione di un contesto integrato di strade e sentieri di montagna in grado di costituire un ambiente attrattivo per la pratica dello sport ciclistico e del trekking ad ampio raggio, quale attivatore di sane pratiche di vita e di rigenerazione del tessuto sociale. In questo senso abbiamo lavorato, proprio in questi mesi, a rendere ciclabile il Cammino di San Vicinio che verrà inaugurato a breve. La bici costituisce la metafora del cambiamento atteso e di un nuovo cambio di passo che deve collocare i nostri territori in una prospettiva post pandemica competitiva e di attrazione di turisti di nuovi cittadini e imprese. In merito alla cultura, nel nostro piccolo, a Sarsina, metteremo in scena anche nel 2021 il Plautus Festival, palcoscenico di rilievo nazionale di teatro classico, per rendere omaggio al nostro più grande concittadino, Tito Maccio Plauto. Con coraggio siamo andati in scena anche nel 2020 perché abbiamo sentito forte il senso di responsabilità nei confronti del mondo della cultura e delle compagnie teatrali che più di altri hanno subito il distanziamento sociale e le restrizioni dovute alla pandemia. Questa fase di riflessione forzata, però, sono sicuro darà slancio alla fantasia ed alla creatività del mondo culturale italiano che va supportato e sostenuto come settore strategico della nostra rinascita.

E’ pur vero che dopo la peste ci fu il Rinascimento!